venerdì 1 giugno 2012

Coltivare "bene" le risaie aiuta la biodiversità

Dalla lista nazionale di EBN una interessantissima comunicazione del professore Giuseppe Bogliani dell'Università di Pavia:

Mercoledì, 13 giugno 2012, dalle 9,00 alle13,15, presso l'Orto Botanico dell'Universita' di Pavia, 
Via Sant'Epifanio, si terra' il convegno di presentazione dei risultati del progetto CORINAT.

Il progetto sperimentale CORINAT (Coltivazione delle Risaie di elevato valore biologico e NATuralistico) nasce per verificare l'efficacia di alcune misure agro-ambientali, nel favorire la biodiversita' nelle risaie della Lombardia; inoltre, fornisce dati qualitativi e quantitativi sulla diversita' e abbondanza di specie animali e 
vegetali. Il valore ecologico e naturalistico delle risaie, infatti, non è intrinseco della coltivazione del riso ma e' in relazione alla struttura e gestione dei campi, del paesaggio e della rete idrica associati.

Il convegno si propone di presentare i risultati del progetto interdisciplinare agli operatori agricoli, alle Associazioni di categoria e a quanti operano nel campo della conservazione della biodiversita'. Le indicazioni tecniche potranno essere utilizzate come riferimento per mettere a punto le azioni di sostegno alla conservazione della biodiversita' in campo agricolo.

Il progetto CORINAT è stato finanziato dalla Direzione Generale Agricoltura e dalla Direzione Generale Sistemi verdi e paesaggio della Regiona Lombardia, nell'ambito del Programma regionale di ricerca in campo agricolo 2007-2008.
Vi hanno partecipato gruppi di ricerca delle Universita' degli Studi di Pavia, di Milano Statale e di Milano Bicocca. Le aziende agricole Darsena (Giussago, Pavia) e Cadenazza (Lacchiarella, Milano) hanno messo a disposizione le superfici coltivate a riso per i trattamenti sperimentali.

Programma del Convegno

9.00 Registrazione dei partecipanti.
9,30 Introduzione:
-Antonio Tagliaferri - Direzione Generale Sistemi Verdi e paesaggio
-Elena Brugna - Direzione Generale Agricoltura
9,50 Giuseppe Bogliani - La biodiversità delle risaie italiane e il progetto CORINAT.
10,10 Elisa Cardarelli - La fauna delle risaie nel progetto CORINAT
10,40 Graziano Rossi e Rodolfo Gentili 
-Conservazione in situ della flora autoctona delle risaie: possibilità e limiti
11,10 Pausa caffè nel chiostro dell'Orto Botanico
11,30 Proiezione del documentario "CORINAT - Coltivazione riso naturale. Dalla parte della biodiversità", realizzato da Eugenio Manghi con la White Fox Communications
12,00 Stefano Bocchi e Alberto Massa Saluzzo - Gli aspetti agronomici della sperimentazione CORINAT
12,30 Considerazioni conclusive
-Assessore regionale all'Agricoltura, Giulio De Capitani
-Assessore regionale ai Sistemi verdi e paesaggio, Alessandro Colucci
12,45 Visita guidata alla Lombardy Seed Bank, presso l'Orto Botanico.

Informazioni sul progetto CORINAT e sui risultati della ricerca

Il progetto sperimentale CORINAT (Coltivazione delle Risaie di elevato valore biologico e NATuralistico) nasce per verificare l'efficacia di alcune misure agro-ambientali, nel favorire la biodiversità nelle risaie della 
Lombardia; inoltre, fornisce dati qualitativi e quantitativi sulla diversità e abbondanza di specie animali e vegetali. Il valore ecologico e naturalistico delle risaie, infatti, non è intrinseco della coltivazione del riso ma è in relazione alla struttura e gestione dei campi, del paesaggio e della rete idrica associati.
Lo studio è stato svolto in aziende agricole situate nel territorio risicolo tra gli abitati di Giussago (provincia di Pavia) e Lacchiarella (provincia di Milano).
Il progetto ha valutato l'effetto dei seguenti fattori sperimentali sulla biodiversità (comunità di invertebrati e di uccelli) e sulla produttività delle risaie:
- creazione di riserve d'acqua permanentemente allagate durante la stagione vegetativa del riso, che permettano agli organismi acquatici di sopravvivere - almeno in parte - durante le asciutte dei campi;
- gestione della vegetazione spontanea sugli argini;
- sommersione delle stoppie durante l'inverno.

Sono stati inoltre studiati gli effetti della creazione di aree umide nastriformi, di modesta estensione ma sparse fra tutti i campi, sulle popolazioni di uccelli ed è stata valutata l'efficacia della reintroduzione tra le vasche di risaia di specie vegetali rare.

Effetti sulla fauna e azioni sulla flora

I risultati mostrano un effetto positivo su popolazioni di uccelli, rane e invertebrati acquatici sia grazie alla presenza delle riserve d'acqua, sia in conseguenza dell'allagamento invernale di una parte dell'azienda. Il 
mantenimento di argini inerbiti o soggetti a sfalci poco frequenti ha prodotto importanti effetti in favore delle comunità di invertebrati terrestri, fornendo rifugio alle specie più sensibili al disturbo antropico. La creazione di fasce palustri naturali ha portato a un generale aumento della diversità e del numero di uccelli 
acquatici, rendendo più attrattive anche le risaie collegate.
Sono state anche individuate le piante rare da introdurre o direttamente coltivate insieme al riso. La fattibilità della reintroduzione è passata anche attraverso studi di genetica, che hanno permesso di selezionare le popolazioni migliori da cui attingere in natura per il reperimento delle piante da traslocare.

Aspetti agronomici

Dal punto di vista agronomico, la presenza di una riserva d'acqua permanente interna alla camera di 
risaia non ha esercitato alcuna influenza negativa sulla produzione di granella, sulle dinamiche di infestazione interne alla coltura, sulla presenza di parassiti animali o vegetali. 
La riserva d'acqua non ha altresì ostacolato le normali operazioni di diserbo chimico della risaia, e il mantenimento della vegetazione ripariale lungo gli arginelli non ha causato un modifica delle flora in campo.

Le migliorie naturalistiche sperimentate hanno arrecato beneficio alla biodiversità del paesaggio risicolo e si sono rilevate del tutto compatibili con un'agricoltura economicamente sostenibile.

martedì 15 maggio 2012

Il bel canto dell'elusivo usignolo






L'Usignolo è un uccello dal potente canto e dallo stile di vita estremamente ritirato. Vive in habitat umidi, ricchi di vegetazione, spesso in prossimità di fiumi e corsi d'acqua. Da noi è presente nel periodo primaverile ed estivo, per la nidificazione, mentre sverna in un'ampia fascia dell'Africa sub sahariana. La foto è stata scattata a Berlino. r.co.



domenica 29 aprile 2012

Lo storno vive bene sia in campagna sia in città

Ospiti consueti in questo periodo, dove arrivano numerosi per nidificare, gli storni sono frequenti sia in città che in campagna. L'adulto ha un piumaggio a base scusa con piume cangianti e pichiettate con "lunettature" su tutto il corpo. Le lunettature diminuiscono in autunno a causa dell'usura delle penne. E' in grado di imitare il verso di altri passeriformi, durante il canto fa spesso vibrare le ali. In inverno migra, radunandosi in grossi stormi dall'andamento imprevedibile, simile a uno sciame. Questo movimento è utilizzato dallo stormo anche per difendersi da predatori come rapaci e gabbiani. La foto di Alberto Giè è stata scattata a Borgolavezzaro.

venerdì 27 aprile 2012

Il pellicano di Casalbeltrame

Forse è fuggito dal parco "La Torbiera" di Agrate Conturbia, forse dal giardino di qualche collezionista... fatto sta che un pellicano riccio è stato avvistato qualche giorno fa nella pineta-garzaia tra Biandrate e Casalbeltrame. In compagnia di ibis sacri e aironi guardabuoi, il pellicano si è trattenuto in zona un paio di giorni.

mercoledì 25 aprile 2012

Barbagianni da tutelare

Il barbagianni è un curioso rapace notturno dalla colorazione chiara. Le nostre zone sono il suo areale di nidificazione più settentrionale, nel quale negli ultimi anni è risultato in significativa diminuzione. Nidifica e vive di frequente nei pressi dei cimiteri (forse perché luoghi meno disturbati dove può trovare abbondanza di roditori). Emette un verso molto curioso, una sorta di grido. Per sorprendere la preda, di solito un roditore, resta sospeso in volo prima di piombarle addosso. r.co.

sabato 21 aprile 2012

Ogni cascina ha una civetta...

Un piccolo rapace, diffusissimo nel nostro territorio, nelle cascine e ai margini del bosco. Stiamo parlando della civetta: ha abitudini crepuscolari e notturne e non si allontana troppo dal luogo di nidificazione attorno al quale si procaccia il cibo. Si nutre di insetti, piccoli roditori e piccolissimi uccelli. A sua volta può diventare preda per altri grandi rapaci notturni come l'allocco. r.co.

giovedì 19 aprile 2012

Il sonnolento assiolo

Questo rapace notturno è un assiolo, presente nei boschi e nei parchi del centro Italia, è caratteristico per il capo squadrato dal quale sporgono due evidenti ciuffi auricolari e gli occhi gialli. r.co.