domenica 12 febbraio 2012

Referendum caccia - Appello al voto in Piemonte e a non aumentare le specie cacciabili


Molto probabilmente per il referendum regionale sulla caccia ci sarà un election day in occasione delle amministrative che interesseranno alcuni Comuni del territorio (da noi si vota a Borgomanero e in altri cinque piccoli centri di Est Sesia ed Ovest Ticino). Non c’è stato infatti niente da fare, Claudio Sacchetto, assessore all’Agricoltura e alla Caccia e pesca, non è riuscito a presentare una nuova legge che evitasse il referendum. Il Tar, giovedì scorso, non ha lasciato alternative alla Regione Piemonte e adesso da Palazzo Lascaris deve uscire una data per le urne di una consultazione che da 25 anni mette animalisti e amministratori su fronti opposti.
Il primo a esultare è stato il Comitato Promotore, con il suo presidente Roberto Piana (Lega abolizione caccia) e Piero Belletti (Pro Natura). La loro è una vita di battaglie contro le doppiette e questa è una vittoria anche se a metà: il problema adesso sarà convincere i piemontesi ad andare alle urne. La decisione sulla data del referendum regionale verrà presa entro 15 giorni dalla notifica della sentenza del Tar.
"Nel merito - ha commentato l'assessore Sacchetto - sono contrario al referendum perché ho altre idee sulla caccia. Ma dal punto di vista istituzionale e giuridico il Tar si é espresso e dopo 25 anni la partita si chiude. A questo punto é giusto che la Regione fissi la data del referendum. Questo percorso - ha precisato Sacchetto in una nota - non cambia l'iter della nuova legge sulla caccia alla quale stiamo lavorando nella terza Commissione del Consiglio regionale. Anzi, la sentenza del Tar dovrebbe chiarire un po' le cose, visto che l'opposizione ha continuato a rallentare i lavori della Commissione chiedendo di sapere cosa sarebbe accaduto sul referendum. Prevedo che per fine marzo avremo la nuova legge approvata".
Intanto anche a Novara si è messo in moto un attivo comitato provinciale che unisce una nutrita schiera di associazioni: Fai, Pro-Natura, Lida, Lav, Oipa, Lipu, Wwf, Burchvif, Novara Bw. Ad esse molte altre si stanno unendo in questi giorni. A livello regionale hanno già dato il proprio sostegno anche Agire Ora, Apda, Cipra Italia, Enpa, la Federazione dei Verdi, Gevam, La Pulce, Lida, Mountain Wilderness, il movimento No alla Caccia, Oipa, Teatro Zeta, Terra di boschi gente e memorie, Terra del Fuoco, un nutrito gruppo di associazioni vegetariane e vegane, nonchè i gruppi in Consiglio regionale della Federazione della Sinistra, Insieme per Bresso, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà, Verdi Verdi, Movimento 5 Stelle. Molte adesioni individuali anche nel Pd e nei partiti che sostengono la giunta di centrodestra.
<Il referendum – spiegano i portavoce del comitato anticaccia - era stato richiesto, corredato da 60.000 firme di elettori piemontesi, nel lontano 1987  e che non si è mai potuto tenere per la politica ostruzionistica delle varie maggioranze che si sono succedute in questo quarto di secolo alla guida della Regione Piemonte. Il referendum non chiede l’abolizione della caccia, ma solo una sua drastica limitazione (riduzione del numero di specie cacciabili a quattro: cinghiale, fagiano, lepre e minilepre; divieto di esercizio venatorio nelle giornate di domenica e su terreno coperto da neve; limitazioni dei privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie)>.
Il fronte degli ambientalisti si oppone fortemente alla proposta dell’assessore Sacchetto, che durante i lavori della Terza Commissione del Consiglio Regionale, ha proposto un emendamento al proprio disegno di legge, "il quale, tra le altre cose, prevede l’inserimento di ben 10 nuove specie tra quelle cacciabili (allodola, gallinella d’acqua, frullino, folaga, alzavola, marzaiola, moriglione, mestolone, fischione, ghiandaia - nella foto -), il che porterebbe il numero di specie cacciabili in Piemonte da 29 a 39. Alcune di queste, peraltro, sono rarissime nella nostra regione, come il frullino e il fischione. Altre di passo, come la marzaiola, quindi andrebbero doppiamente tutelate". Il comitato stigmatizza anche, tra le proposte di Sacchetto "l’introduzione dell’arco tra i mezzi di caccia consentiti e l’ampliamento dei periodi venatori: alcuni dei periodi proposti supererebbero i limiti previsti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la massima autorità scientifica in materia, i quali, recependo la Direttiva europea sulla protezione degli uccelli, prevedono la protezione dei volatili durante il ritorno ai luoghi di nidificazione ed il periodo di dipendenza dei piccoli dai genitori".
La mobilitazione ambientalista è radicata anche nel Vco: lunedì 13 febbraio, alle ore 21, a Verbania, presso il Centro Servizi del Volontariato, in via Vittorio Veneto 135, si svolgerà un incontro tra tutti coloro che vogliono contribuire a creare il Comitato per il Referendum nel Verbano.   Per informazioni 333-74.50.665. Roberto Conti

1 commento:

  1. E' stata decisa la data del foto, sarà il 3 giugno e non ci sarà l'election day

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