Questo simpatico pennuto è un ibis sacro. Anni fa alcune coppie iniziarono a nidificare a Casalbeltrame e nel giro di pochi anni la specie si ambientò talmente bene da diventare ormai una presenza diffusa in gran parte della Bassa novarese. L'origine di questo uccello, un tempo diffuso in Egitto, è misteriosa. Probabile che alcune coppie aufughe si siano riprodotte con successo oppure che arrivi dalla Francia dove ne è segnalata la presenza in una colonia simile a quella novarese. La foto di Alberto Giè è stata scattata a Borgolavezzaro nella Fontana Molinetta. r.co.
Esiste più di una teoria sull'origine degli Ibis novaresi, riporto le considerazioni pubblicate a proposito sulla mailing list di Novara Bw
Una, ad esempio, sostiene che il nostro piccolo nucleo originario derivi da uno o più gruppi di dimensioni importanti presenti da tempo sul territorio francese. In seguito altri animali della/e colonia/e d'oltralpe si sarebbero uniti ai primi, dando luogo (o comunque partecipando) al boom demografico che tutti noi possiamo oggi "ammirare". E da dove vengono quelli Francesi?
Dunque: sembra che, per motivi a me ignoti, i nostri cugini abbiano cercato di reintrodurli in gran numero negli anni 70 e 80 in Bretagna, formando una colonia in cattività che arrivò fino a 150 coppie. Il bello è che la cosa era organizzata da uno Zoo, non dal solito collezionista da "B" movie. I giovani venivano lasciati liberi di involarsi e stabilirsi altrove, e visto il clima della Bretagna immagino lo facessero con grande piacere. Il ceppo originale era di origine Keniota. Nel '97 "l'esperimento" terminò, nel 2004 in Francia si contavano circa 3000 esemplari. Negli anni 90 qualcosa di simile venne anche fatto in un Safari Park nel Sud (sempre della Francia) con pochi esemplari provenienti dalla Gran Bretagna (probabilmente sempre Kenioti). Nei dintorni si stabilì una colonia di circa 250 esemplari, provenienti probabilmente anche da altre colonie. Nel 2005 la colonia si disperse, si suppone migrando verso la Spagna. Qualche esemplare, tuttavia, fu rilevato anche in Camargue e chissà, magari anche oltre. In entrambi i casi non si hanno prove provate di spostamenti a così grande distanza dai luoghi di origine, però noi sappiamo bene che gli uccelli volano dove gli pare, no? Parlando di Spagna, pare che anche lì abbiano diverse colonie, tutte fondate da esemplari fuggiti in massa (spesso e volentieri) da Zoo ed assimilabili tali. Non ho notizie di spostamenti oltreconfine.
Quando ero ancora ragazzo (direi all'inizio degli anni 90), ho visitato il Parc de Branféré, nella mia Bretagna. All'epoca ero molto felice di vedere degli Ibis sacri in semilibertà in questo zoo! Alcuni anni dopo ne ho visti alcuni a pochi kilometri del parco... Ed ho capito subito da dove provenivano! Non so cosa hanno voluto fare in questo zoo, ma non penso che abbiano cercato di reintrodurli apposta in Bretagna. Sono soltanto stati molto negligenti. Sembra che alcuni individui siano fuggiti dal parco tra il 1975 e il 1987, con la prima riproduzione in libertà nel 1991 (in Piemonte, la prima nidificazione risale al 1989). Nel 2008 erano più di 5000...In Bretagna, c'è un comitato di diffesa del ibis sacro, creato dopo la decisione del Ministero dell'Ambiente di iniziare l'eradicazione
dell'ibis nel 2008. I membri di questo comitato dicono che questa specie è paleartica e che è addirittura presente in Italia già dal 800... Mi pare che non sia vero? Forse in Sicilia?
Come scritto da Fabrizio, alcuni altri ibis sono scappati dalla Réserve Africaine de Sigean nel sud della Francia verso il 1995.
Il nucleo piemontese potrebbe avere avuto, almeno inizialmente, origini diverse da quelle francesi. La specie è largamente presente nelle collezioni di zoo, parchi e privati. Successivamente potrebbero essersi verificati “congiungimenti” tra le due popolazioni. Sono uccelli che contrariamente a quanto si ritiene, possono effettuare anche spostamenti notevoli: se non ricordo male, Alesandro Re mi disse tempo fa che un esemplare inanellato a Casalbeltrame era stato ricatturato in Ucraina!
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